Tutto è cominciato l’8 novembre scorso quando una signora, nel primo pomeriggio, si era precipitata in caserma dai carabinieri per denunciare un episodio di violenza appena subito da parte del coniuge.
L'uomo l’aveva aspettata fuori dal luogo di lavoro e, per futili motivi di gelosia, l’aveva costretta ad entrare in macchina tenendola per i capelli e minacciandola.
La donna era riuscita a liberarsi solo grazie all'aiuto di alcuni passanti si erano accorti di ciò che stava accadendo.
Impaurita dall'accaduto, si era recata in caserma per denunciare il fatto, decidendosi a riferire tutti gli episodi di violenza che subiva ormai da 10 anni.
Grazie alla denuncia della donna, i carabinieri, coordinati nelle attività investigative dal Pubblico Ministero Dott. Antonio Mariotti, hanno accertato e trovato riscontro in tutto ciò che la donna ha raccontato.
Si è delineato così un quadro di maltrattamenti consistenti in tutta una serie di vessazioni continue (minacce, percosse, insulti, aggressioni) tali da cagionare alla donna un disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di vita.
Nell’immediatezza dei fatti ed in attesa che venisse predisposta una misura nei confronti dell’uomo, i carabinieri hanno sequestrato allo stesso dei coltelli e una carabina ad aria compressa; inoltre i tre figli minori erano stati temporaneamente affidati ad alcuni parenti, mentre la donna aveva trovato sistemazione presso una struttura protetta.
I Carabinieri della Stazione di Lido di Camaiore hanno notificato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare a P.M., cl. 1978, a seguito dell’attivazione di un “codice rosa” per maltrattamenti all’interno di una famiglia di Lido di Camaiore.